Meloni, no allo stop dei motori termici - alVolante.it

2023-01-12 15:10:34 By : Mr. Martin King

Il Governo di Giogia Meloni dice un chiaro no all’Ue sul bando dei motori termici dal 2035. La presidente de consiglio, nella conferenza stampa di fine anno (nella foto), ha spiegato che considera lo stop dei motori termici lesivo per il nostro indotto. Queste le sue parole: "Non lo considero ragionevole. Lo considero profondamente lesivo del nostro sistema produttivo. Mi pare che sia una materia su cui c'è una convergenza trasversale a livello italiano e intendo utilizzare questa convergenza per porre le questione con forza".

I paesi dell’UE la scorsa estate avevano trovato un accordo sullo stop alle auto con motori termici entro il 2035. Nello specifico, l’obiettivo per l'intera flotta dell'UE è quello di ridurre del 100% le emissioni di CO2 prodotte dalle autovetture e dai veicoli commerciali leggeri nuovi rispetto al 2021. L'intesa raggiunta la scorsa estate prevede una riduzione delle emissioni di CO2 del 55% per le vetture nuove (e del 50% per i furgoni) entro il 2030, rispetto ai livelli del 2021.

Il bando delle auto termiche al 2035 è un accordo politico e di natura provvisoria, che per essere ratificato deve essere formalmente adottato dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Prima di arrivare al 2035 ci saranno però delle tappe intermedie perché entro il 2025 la Commissione Europea presenterà una metodologia atta alla valutazione e alla comunicazione dei dati sulle emissioni di CO2 relative all’intero ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato dell'UE. La Commissione inoltre pubblicherà anche una relazione entro la fine del 2025 con lo scopo di valutare i progressi verso la mobilità stradale a emissioni zero. 

Lo scenario, pur essendo delineato, presenta anche delle incognite. Tra di esse rientrano gli e-fuel, o carburanti sintetici, i quali potrebbero trovare posto nel nuovo contesto. Una soluzione che contempli gli e-fuel potrebbe in un certo senso avvalorare le parole del premier italiano Giorgia Meloni. L’Italia, quindi, per portare avanti la sua posizione dovrà essere propositiva e giocare un ruolo attivo e propositivo in Europa nei prossimi mesi, quando si tornerà a trattare del pacchetto Fit for 55.

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